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Recensione del concerto del 21 02 2022

Gidon Kremer in Conservatorio per i concerti di Serate Musicali

Le “Serate Musicali” hanno organizzato un concerto celebrativo per i 75 anni di Gidon Kremer ospitando, oltre al celebre violinista lettone, la violoncellista Giedré Dirvanausskaité – da anni strumentista della Kremerata Baltica- e il più giovane pianista Georgijs Osokins.
L’impaginato diversificato, con trii di Schumann e Rachmaninov, ha visto anche due brani contemporanei: il primo di Igor Loboda ( 1956) un Requiem per violino solo, dedicato al popolo ucraino per le infinite sofferenze subite; il secondo di Victoria Poleva (1962), un trio in un unico movimento del 2022 in prima esecuzione italiana.
È una caratteristica di Kremer quella di produrre programmi che spaziano tra differenti periodi storici, inserendo sempre brani del Novecento e di musicisti contemporanei. Decine di compositori infatti, hanno scritto musica per lui, violinista tra i più riconosciuti del panorama mondiale.
Il corposo Trio con pianoforte n.3 in sol minore op.110 di Robert Schumann ha introdotto la serata, rivelando da subito la cifra qualitativa del gruppo cameristico. Il brano eseguito per ultimo di Serjei Rachmaninov, Trio elegiaco in re minore op.9, opera giovanile del grande russo, ha sbalordito per qualità prodotta e sinergie degli interpreti.
Tra loro, il pianista Osokins si è distinto per sensibilità e sicurezza, sostenendo un ruolo primario e dimostrando di penetrare in profondità – come gli altri interpreti- nella sofferta parte di questa elegia, opera che trova momenti di grande riflessione e altri di imponenti esternazioni volumetriche. Esecuzione esemplare.
Nella parte centrale del concerto i due brani recenti, di relativamente breve durata, hanno visto prima l’assolo di Kremer col significativo Requiem, opera del 2014 del compositore georgiano Loboda. È un profondo e virtuosistico lavoro il Requiem, costruito su una canzone popolare ucraina, variata nelle complesse ed espressive progressioni melodiche che si concludono lentamente al ritmo di un significativo pizzicato ottenuto col dito mignolo.
Il Trio dedicato a Kremer denominato “Amapola”, della compositrice russa Poleva, ha modalità polistilistiche, con un impianto melodico-armonico fondamentalnente tonale di immediata comprensione. Le parti solistiche del violino e del violoncello intervengono in un tappeto sonoro pianistico dalle timbriche luminose, efficacemente introdotte e sviluppate dal bravissimo Osokins. Lavoro di evidente qualità, Amapola ha trovato riscontro favorevole dal numeroso pubblico intervenuto in Conservatorio.
Calorosi applausi al termine del programma ufficiale, con ripetute uscite in palcoscenico dei protagonisti. Splendido il bis concesso con un adattamento strumentale per trio del noto lied Du bist die Ruh’ di Franz Schubert eseguito con intensa espressività melodica.

22 febbraio 2022 Cesare Guzzardella

Galleria di foto di Alberto Panzani