Recensione del concerto del 25 10 2021

Fiorenzo Pascalucci alle Serate Musicali

Alle Serate Musicali del Conservatorio milanese il pianista Fiorenzo Pascalucci ha impaginato un programma vario e incentrato soprattutto su brani del primo decennio del ‘900. Debussy, Ravel, Skrjabin e rarità del lituano Čiurlionis, noto forse maggiormente come pittore, appartengono a questo periodo di trasformazione del linguaggio musicale. Sono brani “visionari”, dove i colori, le timbriche, risultano elementi dominanti. Pascalucci ha mostrato di essere in decisa sintonia con questo momento storico, esprimendosi con una sensibilità di tocco non indefferente, mediata da un virtuosismo di elevata sintesi espressiva. Les Estampes e L’isle Joyeuse di Debussy, Jeux d’eau di Ravel, la sorprendente Sonata n.5 op.53 di Skrjabin e, tra i due Debussy, la deliziosa selezione tra le Danze Popolari e i Preludi di Čiurlionis, hanno rilevato l’ottima cifra espressiva del pianista molisano, un interprete raffinato, ricco di qualità. L’ultimo brano in programma, la celebre Rapsodia in blu di George Gershwin era invece del 1924. Splendida ma in contrasto stilistico con i brani precedenti. Pascalucci ha colto della rapsodia soprattutto l’aspetto classico-virtuosistico, tralasciando quello legato al mondo del jazz. Valida ed apprezzata dal pubblico, purtroppo non numeroso, la sua interpretazione. Due i bis concessi: uno splendido Händel con deliziose variazioni – peccato i piccoli inciampi- e un bellissimo e brevissimo Preludio di Skrjabin interpretato in modo eccellente. Ottimo concerto!

26 ottobre 2021 Cesare Guzzardella


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