Recensione del concerto del 14 Giugno 2021

Andrea Bacchetti alle Serate Musicali

È una costante presenza milanese quella del pianista genovese Andrea Bacchetti. Conosciamo bene le sue frequentazioni in territorio barocco, con l’eccellenza interpretativa riservata a Bach. Ieri sera in Sala Verdi era con l’Orchestra della Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna diretta da Marco Boni per due concerti mozartiani: il Concerto per pianoforte e orchestra n. 26 in re maggiore K 537 ed il Concerto per pianoforte e orchestra n.12 in la maggiore K 414. Questi sono stati preceduti dall’Ouverture in si minore op.26 “Le Ebridi” di F.Mendelsshon, lavoro del 1832 del compositore tedesco che ci ha rivelato da subito la cifra espressiva dei giovani orchestrali che formano l’orchestra della Scuola dell’Opera bolognese attraverso un’interpretazione energica e ben sostenuta dall’ottima direzione di Boni.
L’ingresso di Bacchetti nel palcoscenico di Sala Verdi ha segnato un cambio di rotta per un ritorno ad un classicismo chiaro e luminoso quale è quello del grande salisburghese. L’opera K 537, denominato anche “Concerto dell’Incoronazione” è del 1788. In stile galante presenta una moltiplicità di temi esposti sia dall’orchestra che dal solista mentre l’opera K 414 è del 1784 ed ha tinte più scure con situazioni che anticipano il romanticismo, come spesso accade nei concerti più eseguiti. Bacchetti ha rivelato in entrambi i lavori una scioltezza discorsiva sostenuta da una evidente luminosa espressività.
L’ottima integrazione con le timbriche orchestrali, ben espresse in ogni sezione della compagine, ha portato ad interpretazioni di qualità in entrambi i lavori, con momenti di ancora maggiore profondità espressiva nell’Andante del Concerto in la maggiore (K.414). Fragorosi gli applausi al termine del programma ufficiale da parte del pubblico, purtroppo con limite numerico imposto dalla pandemia. Di grande qualità il bis concesso da Bacchetti con il Preludio n.9 dal Secondo libro del Clavicembalo ben temperato. Da ricordare

15 giugno 2021 Cesare Guzzardella 

Articolo tratto da Corrierebit


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