S. & L. Khachatryan, N. Hakhnazaryan e il Trio n°1 op.70 di Beethoven

Ludwig Van Beethoven – Trio in re maggiore op.70 n°1 “Gli spettri”

Composto nel 1808, un anno produttivamente eccezionale che vide il completamento della quinta e della sesta sinfonia, il Trio in re maggiore op.70 n°1 venne eseguito per la prima volta nella casa della contessa Marie Erdòdy, dedicatario dell’intera op. 70 (che comprende due trii, il n° 1 e il n° 2 in mi bemolle maggiore).

Il titolo “Gli Spettri” che indica questo Trio, si spiega probabilmente con la presenza di alcuni abbozzi del secondo movimento in un quaderno di appunti insieme ad altri, sempre in re minore, di una progettata opera sul Macbeth di Shakespeare.

L’apertura dell’allegro vivace e con brio è compressa in maniera inusuale: la sua compattezza è evidente già dalle battute iniziali in cui i due temi principali sono introdotti uno di seguito all’altro. Il contrasto abituale tra la prima idea (robusta e marziale) e la seconda (più cantabile), assume così una valenza espressiva accentuata che rende esemplare l’avvio di questo trio.

Beethoven ha raggiunto una perfetta uguaglianza di peso tra gli strumenti e nello sviluppo, il gioco contrappuntistico diviene il principale fulcro espressivo. L’andamento estremamente lento del Largo assai ed espressivo è accentuato dall’ingresso dei due archi all’ottava, con note lunghe, a cui risponde il pianoforte con accordi ribattuti sotto voce.

La funzione del pianoforte in questo Largo è quello di creare una fascia sonora attraverso infinite variazioni del tremolo su tutta la tastiera. Il Presto finale ci riporta all’aspetto solare del primo tempo, con un tema particolarmente incisivo e originale; di grande e studiata efficacia è l’accostamento tra lo slancio ritmico delle prime tre misure e la lunga corona sulla quarta. Il gioco dell’avvio precipitoso, seguito dal brusco arresto, provoca una forte tensione ritmica che esplode travolgendo gli strumenti in un continuo rincorrersi di scale, arpeggi e frammenti tematici.

SERGEI KHACHATRYAN
Nato a Yerevan, Armenia, ha vinto il Primo Premio al Concorso Jean Sibelius di Helsinki nel 2000, diventando il più giovane vincitore nella storia del concorso, nonché il Primo Premio al Concorso Queen Elisabeth di Bruxelles. Ha suonato con Bamberger Symphoniker, Munich Philharmonic, Swedish Radio Symphony, Mariinsky Orchestra e l’Orchestre de Paris. Ha inoltre collaborato con i Berliner Philharmoniker, Royal Concertgebouw Orchestra, Amsterdam Sinfonietta, Rotterdam Philharmonic, Orchestre National de France, London Symphony, London Philharmonic, Philharmonia Orchestra, NHK Symphony, Sydney Symphony e la Melbourne Symphony. Negli Stati Uniti ha suonato con Seattle Symphony, National Symphony Orchestra (Washington), New York Philharmonic, Boston Symphony, Philadelphia Orchestra, Cleveland Orchestra, San Francisco Symphony, così come al Ravinia, Blossom e Mostly Mozart Festival.
Nella stagione 2017/18: il debutto all’Aspen Festival in Colorado, all’Elbphilharmonie Hamburg con l’Hamburger Symphoniker e al Salzburger Festspiele con il Concerto per violino di Beethoven. Ritorna a esibirsi con la Finnish Radio Symphony Orchestra, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, di Rotterdam e le Royal Flemish Philharmonic Orchestra, la Filarmonica di San Pietroburgo e la Cleveland Orchestra. La scorsa stagione è iniziata con un tour in Giappone con la Nippon Foundation e ha visto i ritorni alla Seattle Symphony con Morlot, l’Orchestre National de France, la Philharmonia Orchestra, l’Orchestre National de Bordeaux Aquitaine, l’Orchestre National de Belgique, l’Orchestre Philharmonique du Luxembourg, l’Orchestre de la Suisse Romande e National Symphony Orchestra Washington. Sergey ha anche fatto il suo debutto con l’Ulster Orchestra, la Gulbenkian Orchestra, la Stavanger Symphony Orchestra e i Nürnberger Symphoniker.
Altre collaborazioni includono progetti con la Baltimora Symphony Orchestra, la Barcelona Symphony Orchestra, la Sudwestrundfunk Sinfonieorchester, la Lucerne Symphony Orchestra e la Czech Philharmonic Orchestra. Sergey suona regolarmente in duo con la sorella Lusine (Konzerthaus Dortmund, Wigmore Hall, Théâtre des Champs-Élysées, Cité de la Musique, Amsterdam Concertgebouw, Palais des Beaux Arts, Philharmonie Luxembourg, Carnegie Hall e Alice Tully Hall e Herbst Theatre (San Francisco).

Questa stagione vede il debutto della coppia al Victoria Hall e un ritorno all’Auditori Nacional di Madrid. La più recente registrazione di Sergei e Lusine della musica armena My Armenia for Naïve Classique, dedicata alla 100a commemorazione del genocidio armeno, è stata premiata con l’Echo Klassik per la registrazione di musica da camera (XX / XXI secolo) / Ensemble misto.
Insieme hanno anche registrato le tre Sonate per violino e pianoforte di Brahms. Inoltre Sergei ha inciso i Concerti di Sibelius e Khachaturian con Sinfonia Varsovia e Emmanuel Krivine, entrambi i Concerti di Shostakovich con l’Orchestre National de France e Kurt Masur, una registrazione delle Sonate di Shostakovich e Franck per violino e pianoforte e le Sonate e Partite per violino solo di J.S. Bach.

Suona un violino Guarneri “Ysaye” del 1740 messo a disposizione dalla Nippon Music Foundation.

LUSINE KHACHATRYAN

La pianista armena Lusine Khachatryan ha tenuto concerti a Francoforte, Monaco di Baviera, Zurigo, Amsterdam, Parigi, Wigmore Hall di Londra, Bruxelles, Barcellona, Madrid, New York, Montreal, Tokyo e a Yerevan in Armenia. Ha vinto il Music Award dell’Associazione Culturale Baden (1999), il maggiore contributo finanziario annuo degli Amici dell’Università di Musica di Karlsruhe (2000), il premio speciale della “German Music Foundation” (2001).

Vincitrice di concorsi pianistici internazionali, viene invitata in vari festival tra cui il Festival di Yerevan, il Vladimir Nielsen Piano Festival e il Ravinia Music Festival (USA), il Festival di Brema e dello Schleswig-Holstein (Germania), il Festival di Edimburgo, il Festival “Bartók+Mozart” (Miskolci/Ungheria), il Festival “Snow Symphony” di St. Moritz. Suona come solista, in formazioni di musica da camera e con orchestre sinfoniche, come la Staatsphilharmonie Reinland-Pfalz, l’Orchestre Regional de Cannes, Sinfonia Varsovia, l’Euregio Chamber Orchestra, la Armenian Philharmonic Orchestra e l’Orquestra Sinfonica Nacional del Ecuador.

Lusine Khachatryan suona in duo con il fratello Sergei, con il quale ha inciso le Sonate di Franck e Shostakovich, Brahms e successivamente un disco con musiche tradizionali armene.

NAREK HAKHNAZARYAN

IN seguito alla vittoria del primo preio e della medalia d’oro al XIV Concorso Intenazionale Ciajkovskij del 2011, all’età di 22 anni, Narek Hakhnazaryan si è esibito con la maggior parte delle più famose orchestre e in recital e musica da camera per i festival più prestigiosi del mondo.

In qualità di ex artista del progetto BBC new generation, Narek Hakhnazaryan è attualmente uno dei “great talents” del Konzerthaus di Vienna, dove appare regolarmente in recital, musica da camera e con orchestra. E’ stato descritto come “incredibilmente brillante” ( The Strad) e “a dir poco magnifico” (San Francisco Chronicle).

Gli eventi principali della stagione 2018/19 di Hakhnazaryan prevodono nuove collaborazioni con le orchestre NHK Symphony, Baltimora Symphony, Royal Stockholm, Helsinki Philharmonic e Munich Chamber Orchestra e debutti con la Sinfonica di Vienna, la Western Australian Symphony, la Oxford Philharmonic e la Sinfonica Nazionale del Taiwan, solo per citarne alcune.

In recital, sono previste apparizioni alla Wigmore Hall di Londra, a Roma e Aix-Provence; nel campo della musica da camera, Narek Hakhnazaryan apparirà, oltre che a Milano, con Sergey e Lusine Khachatryan, a Londra, Ginevra e Schloss Emau con Benjamin Beilman e Louis Schwizgebel; debuterà inoltre alla Amsterdam Cello Biennale e si unirà a Daniil Trifonov e Sergey Dogadin per un concerto in trio al Musikvereinb di Vienna.

Nelle passate stagioni si è esibito con Orchestre de Paris, London Symphony, Rottedam Philaharmonic, Sydney Symphony e con direttori quali Valery Gergiev, Jakub Hruša, Ton Koopman, Ingo Metzmacher, Mikhail Pletnev, Leonard Slatkin, Tugan Sokhiev, Lionel Bringuer.

Ha tenuto tournée in Spagna con la WDR Symphony/Sarasate, negli Stati UNiti con l’Orchestra Nazionale Sinfonica Estone/Neemi Järvi e in Giappone con la Filarmonica Ceca/Bélohlavek.

Molto attivo nel campo della musica da camera e dei recital, Narek Hakhnazaryan è apparso in sale d aconcerto quali Salle Pleyel di Parigi, Konzrthaus di Berlino, Shangai COncert Hall, Carnegie Hall e la Jordan Hall di Boston. Nell’estate del 2017 ha girato l’Asia del Sud con ceìoncerti a Taipei, Seoul, Tokyo e Kyoto, dove ha eseguito l’Integrale delle Suites per Violoncello di Bach mentrew nella Stagione 17/18 si è esibito in molte città importanti del Nord America, tra cui New York, Chicago, San Francisco e Toronto.

Narek Hakhnazaryan si è esibito in molti festival importanti in tutto il mondo tra cui Verbier, Lucerna, Beethovenfest Bonn, Kissinger Sommer, Moritzburg, White nights, Ravinia, Aspen e Paul Casals.

Insieme a Zuo Zhang ed Esther Yoo, Narek Hakhnazaryan fa parte della Z.E.N. Trio, che si è esibito in tutto il Regno Unito, in Asia e nel Nord America e ha pubblicato la sua prima registrazione con Deutshe Grammophone.

Mstislav Rostropovic è stato il suo mentore per diversi anni. Ha ricevuto il diploma di Conservatorio di musica del New England nel 2011, dove ha studiato con Lawrence Lesser. Precedentemente ha studiato al Conservatorio di Mosca con Alexey Seleznyov e alla scuola di Musica Sayat-Nova di Yerevan con Zareh Sarkisyan. Ha ricevuto borse si studio dalla fondazione Rostropovich e dalla New Names Foundation, i suoi premi includono il Primo Premio nel Concorso Internazionale Aram Khachaturian nel 2006 in Armenia e il Primo Premio al Concorso Internazionale Johansen 2006.

Narek Hakhnazaryan è nato a Yerevan, in Armenia, in una famiglia di musicisti: suo padre è violinista, sua madre è una pianista e si esibisce regolarmente con suo fratello, il direttore Tigran Hakhnazaryan. Nel Settembre 2017 è stato insignito del titolo “Honored Artist of Armenia” dal presidente dell’armenia Serzh Sargsyan.

Suona un violoncello Guarneri del 1707 e utilizza F.X. Tourte e Benoit Rolland.