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Recensione del concerto del 28 03 2023

Mao Fujita, un pianista autenticamente mozartiano alle Serate Musicali

Il ventiquattrenne pianista giapponese Mao Fujita era già venuto a Milano lo scorso anno per un concerto tenuto insieme alla Filarmonica della Scala. Giovanissimo, a soli 17 anni, vinse l’importante Concorso Internazionale Clara Haskil in Svizzera e due anni dopo in Russia ottenne il secondo premio al Concorso Čajkovskij. Ieri sera in Sala Verdi, ai concerti organizzati da Serate Musicali, l’abbiamo ascoltato in un recital pianistico per un impaginato dedicato interamente a Wolfgang Amadeus Mozart. Quattro Sonate che il poco più che ventenne genio salisburghese compose tra il 1777 e il 1778, durante i suoi viaggi europei. Sono state eseguite in questo ordine la Sonata n.7 in do maggiore K 309, la Sonata n.8 in la minore K310, la Sonata n.13 in si bem.maggiore K 333 e la Sonata n.9 in re maggiore K311. Interpretazioni di alto livello quelle di Fujita, che certamente in Mozart trova un’affinita musicale sorprendente per perfezione tecnica, ricchezza di colori e di contrasti dinamici, mediati da una gestualità naturale consapevole di quello che produce. La personalizzazione delle Sonate, con frangenti in molti movimenti di eccellenza, ha trovato anche spontanei abbellimenti particolarmente centrati che hanno reso ancor più varia l’esecuzione. Pubblico entusiasta e ottimo il bis concesso, l’Allegro della Sonata n.16 K545 , quella in apparenza più facile, ma che, come accade nella musica tecnicamente più semplice, quella che deve essere maggiormente interpretata con espressività, cosa non difficile per un pianista autenticamente mozartiano come Fujita.

28 Marzo 2023 Cesare Guzzardella

Galleria di foto di Alberto Panzani

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