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G. SOLLIMA – M. BRUNELLO

«I GRANDI INTERPRETI»

Violoncellista GIOVANNI SOLLIMA

Violoncellista MARIO BRUNELLO

Programma

Suite Italienne

Giuseppe VERDI (1813 – 19010)
da Traviata
Preludio
“Dell’invito trascorsa è già l’ora…”
“Libiamo ne’ lieti calici”

Trascrizione di Antonio Melchiori per violoncello piccolo e violoncello

Igor STRAVINSKY (1882 – 1971)
Suite Italienne
Introduzione
Serenata
Aria
Tarantella
Minuetto e Finale

Versione per violino e violoncello di Grigory Piatigorsky e Jascha Heifetz per violoncello piccolo e violoncello

Antonio BERTALI (1605 – 1669)
Ciaccona in do maggiore, per violino e basso continuo
Trascrizione per due violoncelli piccoli

Johan Sebastian BACH (1685 – 1750)
Ciaccona in re minore dalla Partita n. 2 per violino solo
Trascrizione di Victor Derevianko per due violoncelli piccoli

Giovanni Battista COSTANZI (1704 – 1778)
Sonata per due violoncelli in fa maggiore “Ad uso corni da caccia”
Amoroso-Allegro assai, Adagio, Presto
Arrangiamento per due violoncelli di Giovanni Sollima

Giovanni SOLLIMA (1962)
The Hunting Sonata per due violoncelli
Adagio-Allegro, Siciliana, Giga

QUEEN
Bohemian Rhapsody (1975)
per due violoncelli e due violoncelli piccoli


Scarica il libretto di sala

Dettagli

Data:
20 Febbraio 2023
Ora:
8:45 am – 10:30 pm
Prezzo:
€25 – €30
Categoria Evento:
Tag Evento:
,

Organizzatore

Serate Musicali
Phone
02 29409724
Email
biglietteria@seratemusicali.it
Website
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Sala Verdi – Conservatorio di Milano

Via Conservatorio, 12
Milano, 20122 Italia
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MARIO BRUNELLO

Primo Europeo a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca nel 1986, ha collaborato con Pappano, Gergiev, Chung, Temirkanov, Mehta, Koopman, Honeck, Muti e Ozawa. Si è esibito con le più importanti orchestre del mondo e in ambito cameristico ha collaborato con Kremer, Argerich, Bashmet, Lucchesini, Zimmermann, Carmignola, Pollini e Quartetto Borodin. Per comunicare con un più ampio pubblico, Brunello ha elaborato nuove forme di divulgazione musicale collaborando con il pianista jazz Uri Caine, il cantautore Capossela, il fisico Rovelli, lo scrittore Baricco e l’attore Paolini. Ha tenuto concerti con Filarmonica di Varsavia, Orchestra Mariinksy di San Pietroburgo, Čaikovskij Symphony Orchestra di Mosca, NHK di Tokyo e Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino.
Con Kremer e la Kremerata Baltica ha partecipato al Krönberg Festival e in tournée in Sud America. Questi ultimi anni hanno visto Brunello nel doppio ruolo di direttore e solista, con collaborazioni con Kremerata Baltica, Solisti di Mosca, Kioi Sinfonietta di Tokyo, Orchestra del Teatro La Fenice, Orchestra Čaikovskij di Mosca e Orchestra Regionale Toscana. Dal 2018 è Artista in Residenza alla Philharmonie Zuidnederland di Eindhoven. Suona un prezioso Maggini dei primi del Seicento, al quale ha affiancato negli ultimi anni il violoncello piccolo a quattro corde.
Questo strumento, molto usato in epoca Barocca, è costruito nella tipica accordatura violinistica (mi, la, re, sol), ma un’ottava più bassa, mantenendo quindi la profondità e le sfumature più scure tipiche del violoncello. Proprio queste peculiarità hanno spinto Brunello a esplorare i capolavori musicali del repertorio per violino di Bach, Vivaldi, Tartini e contemporanei. Nel 2019 ha inciso l’Integrale delle Sonate e Partite di J.S. Bach al violoncello, nel 2020 l’album ‘Sonar in Ottava’, con Carmignola, vede la rivisitazione dei Doppi Concerti di Bach e Vivaldi con una nuova sonorità per violino e violoncello piccolo. Le potenzialità del violoncello piccolo vengono esplorate appieno nel CD dedicato a Tartini per il 250esimo anniversario dalla sua morte. L’album comprende Sonate e Concerti di Vandini, Meneghini e Tartini con l’Accademia dell’Annunciata.
La discografia di Brunello include Bach, Beethoven, Brahms, Franck, Schubert, Čaikovskij, Ligeti, Cassado, Šostakóvič, Vivaldi, Haydn, Chopin, il Triplo Concerto di Beethoven con Abbado, il Concerto di Dvořák con Pappano, l’esecuzione dal vivo del Concerto n.2 di Šostakóvič con Gergiev e tre diverse incisioni delle Suites per violoncello di Bach. Dalla stretta collaborazione con la Kremerata Baltica e Kremer sono nati: ‘The Protecting Veil’ di Tavener registrato al Festival di Lockenhaus e ‘Searching for Ludwig’ – tributo a Beethoven, che vede due Quartetti di Beethoven nella versione per orchestra d’archi dividersi la scena con brani d’ispirazione beethoveniana di Léo Ferré e Giovanni Sollima.
Brunello è Direttore Artistico dei Festival Arte Sella e dei Suoni delle Dolomiti. A ottobre 2020 è stato nominato Direttore Artistico del Festival di Stresa, succedendo a Gianandrea Noseda.

GIOVANNI SOLLIMA

Collabora con Riccardo Muti, Yo-Yo Ma, Ivan Fischer, Viktoria Mullova, Ruggero Raimondi, Mario Brunello, Kathryn Stott, Giuseppe Andaloro, Yuri Bashmet, Katia e Marielle Labeque, Giovanni Antonini, Ottavio Dantone, Patti Smith, Stefano Bollani, Paolo Fresu, Elisa e Antonio Albanese e con orchestre tra cui la Chicago Symphony Orchestra, Liverpool Philharmonic, Royal Concertgebouw Orchestra, Moscow Soloists, Berlin Konzerthausorchester, Australian Chamber Orchestra, Il Giardino Armonico, Cappella Neapolitana, Accademia Bizantina, Budapest Festival Orchestra.
Per il cinema, il teatro, la televisione e la danza ha scritto e interpretato musica per Peter Greenaway, John Turturro, Bob Wilson, Carlos Saura, Marco Tullio Giordana, Alessandro Baricco, Peter Stein, Lasse Gjertsen, Anatolij Vasiliev, Karole Armitage, e Carolyn Carlson. Si è esibito in alcune delle più importanti sale in tutto il mondo, tra cui Alice Tully Hall, Knitting Factory, Carnegie Hall (New York), Wigmore Hall, Queen Elizabeth Hall (Londra), Salle Gaveau (Parigi), Teatro alla Scala (Milano), Ravenna Festival, Opera House (Sidney), Suntory Hall (Tokyo). Dal 2010 insegna presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove è stato insignito del titolo di Accademico.
Nel 2012 ha fondato, insieme a Enrico Melozzi, i 100 Cellos. Nel 2015 ha creato a Milano il “logo sonoro” di Expo e inaugurato il nuovo spazio museale della Pietà Rondanini di Michelangelo. Nel campo della composizione esplora generi diversi avvalendosi di strumenti antichi, orientali, elettrici e di sua invenzione, suonando nel Deserto del Sahara, sott’acqua, o con un violoncello di ghiaccio. Nel corso del 2020, a causa della pandemia, la sua attività concertistica ha subito un forte rallentamento. Nei mesi estivi e autunnali ha comunque avuto modo di apparire a Festival quali: Classiche Forme di Lecce, MiTo Settembre Musica di Milano e Torino, Mittelfest di Cividale del Friuli e per l’Associazione Scarlatti di Napoli.
Nel corso dell’ultimo anno Sollima ha inoltre avuto modo di intensificare la sua attività nel campo della composizione, avendo ricevuto diverse commissioni, tra cui ad esempio “Il Libro della Giungla”, presentato per la prima volta a Kiel nell’autunno 2020. La sua discografia si è aperta nel 1998 con un CD commissionato da Philip Glass per la propria etichetta, al quale sono seguiti numerosi album per altre case discografiche. Sollima ha riportato alla luce un violoncellista/compositore del Settecento, Giovanni Battista Costanzi, di cui ha inciso nel corso degli ultimi anni le Sonate e Sinfonie per violoncello e basso continuo per l’etichetta spagnola Glossa.
Nell’ottobre 2018, alla Cello Biennale di Amsterdam, ha ricevuto il prestigioso Anner Bijlsma Award. Nei primi mesi del 2021 ha registrato le sei Suites di J.S. Bach, simbolo di un ritorno all’essenza della musica. Giovanni Sollima suona un violoncello Francesco Ruggeri (Cremona, 1679).


«SUITE ITALIENNE»

Estro, impeto, carica e originali intersezioni sono solo alcuni degli elementi che emergono dal nuovo progetto di Mario Brunello e Giovanni Sollima.
Un repertorio trasversale con al centro il Violoncello (o meglio i violoncelli), leitmotiv e strumento guida che attraversa epoche diverse adattando il suo linguaggio a pubblici e atmosfere in evoluzione, sempre con eguali intensità e coerenza e facendo cadere ogni barriera di genere.
I due grandi violoncellisti italiani insieme per celebrare il violoncello nelle sue diverse tipologie, forme e dimensioni.
Entrambi suoneranno vari violoncelli, in un programma che va da Bach a Devrianko e i Queen, includendo anche la Suite Italienne di Stravinsky e un brano di Sollima composto appositamente per questo progetto.