Recensione del concerto del 25/11/2024

Eduard Kunz alle Serate Musicali del Conservatorio

Il quarantaquattrenne pianista russo Eduard Kunz è tornato per Serate Musicali in Conservatorio. L’ultima volta l’avevo ascoltato, sempre per Serate, nel 2014 in due concerti di Čaikovskij, quello celebre e il secondo poco frequentato. Mi era piaciuto molto, al contrario che nel 2012 dove ero rimasto molto perplesso. Ieri sera ha impaginato un programma decisamente breve, con brani molto conosciuti. Ljadov, 

Rachmaniniv, Scrjabin, e Čaikovskij hanno trovato brevi esecuzioni, a parte la corposa Sonata in mi bemolle maggiore XVI/49 di F.J. Haydn eseguita ad introduzione, mancante però del primo ritornello. Nella esigua durata complessiva, dobbiamo constatare che è stata espressa un’ottima qualità interpretativa.

Ad iniziare dalla Sonata haydniana, tra le più celebri, eseguita in modo personale, con varianti negli abbellimenti e alcuni altri piccoli cambiamenti, ma con un’idea precisa nella realizzazione e una resa certamente alta, ricca di espressività e di bellezza coloristica. Andando poi nel mondo romantico degli altri musicisti, con il Preludio n.1 op.11 di Ljadov e poi una seria di brani di Rachmaninov, i più celebri: l’op.32 n.12, l’op.21 n.5, l’op.32 n.5, l’op.16 n.3, abbiamo riscontrato una chiarezza espositiva ottima, con un meditato e corretto uso delle dinamiche nei rispettivi piani sonori e una bellezza autentica dei colori.

Questo ancora nel celebre Studio in do diesis minore op.2 n.1 di A.Scrjabin e nei due brani di P.I. Čaikovskij: la celeberrima Barcarola “Giugno” da “Le Stagioni” e il meno frequentato ma eccellente Valzer op.39 n.8 dall’Album della gioventù, tutti interpretati poeticamente. Applausi fragorosi da un pubblico poco numeroso e un solo breve bis con il celebre Preludio in si minore di Bach-Siloti eseguito benissimo.

Meno di un’ora la durata totale senza intervalli, ma un’ottimo concerto per qualità.

26 Novembre 2024 Cesare Guzzardella

Corrierebit

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