Recensione del concerto del 24 Maggio 2021

Sono tornati i concerti con pubblico alle Serate Musicali con i Lonquich

Splendido il ritorno ai concerti delle Serate Musicali. Sala Verdi in Conservatorio ha visto un buon numero di attenti spettatori al concerto di Alexander Lonquich, di Tommaso Lonquich e di Irena Kavčič. Rispettivamente pianoforte, clarinetto e flauto per brani di ben sette compositori, con alternanza degli strumenti a fiato e quasi costante presenza del pianoforte di Alexander Lonquich.
Il primo lavoro, il bellissimo Syrinx (1913) di Claude Debussy, ha trovato il flauto in solitaria della bravissima Kavčič. Luminosa e precisa la sua interpretazione per un lavoro particolarmente moderno e anticipatore di atmosfere più recenti. A questo brano è seguito quello del secondo francese, Gabriel Fauré con la Fantasia per flauto e pianoforte (1898). L’ottima interpretazione ascoltata è stata determinata da un sinergico intervento dei due protagonisti con la parte pianistica di Lonquich senior ben articolata nell’incedere grintoso e molto preciso, con timbriche ricche di sfumature. Di qualità i colori del sonoro flauto della Kavčič. Con il lavoro di F. Busoni e la sua Elegia in mi bemolle (1920), è entrato in scena il figlio d’arte Tommaso Lonquich col suo splendido e timbricamente corposo clarinetto. L’interpretazione del duo ha avuto un’intesa perfetta. Perfezione ripetuta poi negli altri lavori per pianoforte e clarinetto. Ricco di colori il brano di Oliver Messiaen, Le merle noire per flauto e pianoforte (1954) reso in modo mirabile dalla flautista in perfetta sintonia col pianista. Lavoro questo di assoluta contemporaneità per ricerca coloristica. Ancora autori francesi in programma, prima con le note grintose e ricche d’armonia di Camille Saint-Saens con la Sonata per Clarinetto e pianoforte (1921) eseguita in modo eccellente e poi i timbri eleganti e divertiti di Francis Poulenc con la Sonata per flauto e pianoforte (1957) interpretata con grande fluidità.
A conclusione del programma ufficiale, un salto indietro nel tempo di oltre sessanta anni dai lavori più recenti con la romantica Sonata per clarinetto e pianoforte (1894) di J.Brahms ha determinato al termine fragorosi applausi dal pubblico. Finalmente il trio al completo nei due bis concessi con l’eccellente, rara e deliziosa Tarantella op.6 (1857) di Saint-Saens, espressione di raffinata costruzione melodica e armonica e a conclusione un movimento lento e breve dalla Sonatina op.85 (1935) del francese Florent Schmitt. Splendido concerto, certamente da ricordare.

25 maggio 2021 Cesare Guzzardella 

Articolo tratto da Corrierebit


dall’edizione delle 14 del 25 Maggio 2021 di TGR Lombardia

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