Uto Ughi alle Serate Musicali del Conservatorio

Una serata di ottima qualità quella di ieri sera alle Serate Musicali del Conservatorio milanese. È finalmente ritornato il violinista Uto Ughi, classe 1944, ottant’anni compiuti a gennaio. Era in duo con il pianista Leonardo Bartelloni per un programma di brani classici affrontati molte volte nelle decine di concerti tenuti in Sala Verdi, in almeno trent’anni di rapporto continuativo con la nota società concertistica milanese. Per questo, prima dei bis concessi dal Maestro, è stata consegnata a Ughi una targa di ringraziamento “per la sua arte a Milano” a nome di Hans Fazzari, da sempre organizzatore delle Serate Musicali e che purtroppo non ha potuto essere presente.

Nella prima parte del concerto un cambio di programma ha visto Ughi e Bartelloni eseguire la celebre Ciaccona di Tomaso Vitali, cui ha fatto seguito l’altrettanto noto cavallo di battaglia del Maestro , il “ Trillo del diavolo” ovvero la Sonata in Sol minore di Giuseppe Tartini. Uto Ughi ha ieri espresso, in questi primi due importanti lavori, un livello interpretativo poetico. Coadiuvato da Bartelloni, pianista attento alle volumetrie del violino e perfetto nel sottolineare le inflessioni timbriche di Ughi, il duo ha fornito una prestazione di altissimo livello. Non sono certo le lievi imperfezioni d’intonazione del grande violinista a sminuire una qualità complessiva eccellente dove la profonda espressività della “voce” è emersa in toto, valorizzata dalle armonie pianistiche. Il momento di “a solo” del violino di Ughi al termine del Trillo del diavolo è stato poi entusiasmante per pregnanza espressiva.

Dopo l’intervallo, valida l’interpretazione complessiva della nota Sonata in la maggiore del belga-francese Cesare Franck, con frangenti di profonda espressività. Valida anche la parte pianistica, di fondamentale importanza, di Bartelloni, in questo ampio lavoro ciclico. Straordinari i due bis concessi dal duo. In essi un violino intonatissimo e molto espressivo ha fatto emergere i valori musicali sia del brano di Manuel De Falla, con la Danza spagnola n.1 da La vida breve, che di quello di Fritz Kreisler, Schön Rosmarin. Applausi meritatissimi in una sala molto affollata, con un pubblico decisamente soddisfatto.

9 aprile 2024 Cesare Guzzardella